Io sono la Via, la Verità e la Vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me


Libro di Cielo Vol. 23 - Luisa Piccarreta
25 dicembre 1927

Fiat!!!

Gesù bambino appena nato fissa il suo sguardo alla Mamma sua ed in chi doveva possedere la sua Volontà. Iddio nella Creazione metteva la sua Volontà come materia prima.

Mi sentivo tutta abbandonata nel Supremo Volere, ma tutta straziata per la privazione totale del mio dolce Gesù, oh! come mi sentivo fare a brandelli la povera anima mia, che strappi senza misericordia e senza pietà, perché Colui che solo può rimarginare strappi sì crudeli è lontano e pare che non si curi di Colei che, per amor suo, è straziata sì crudelmente.

Ma mentre nuotavo nel mio dolore, stavo pensando quando il mio dolce Gesù stava per uscire dal seno della sua Diletta Mamma per slanciarsi nelle sue braccia.

Oh! come avrei voluto anch'io stringerlo fra le mie braccia per formargli dolci catene per fare che non più si partisse da me, ma mentre pensavo ciò, ho sentito la mia povera mente fuori di me stessa e ho visto la mia Madre Celeste tutta velata di luce e nelle sue braccia il bambinello Gesù fuso nella stessa luce; sono stati appena pochi istanti poi tutto è scomparso, ed io son rimasta più afflitta di prima, ma dopo è ritornato e, stringendo le sue piccole manine al mio collo, mi ha detto:

"Figlia mia, non appena uscii dal seno della mia Mamma io fissai i miei sguardi innanzitutto alla mia cara Mamma, né potei fare a meno di guardarla perché c'era in Lei la forza rapitrice della mia Volontà Divina ed il dolce incanto della bellezza e la luce fulgidissima del mio Fiat, che eclissandomi la pupilla, mi faceva restare fissato in Colei che possedeva in virtù di Esso la mia stessa vita; nel vedere la mia vita bilocata in Lei mi sentivo rapire e non potevo spostare il mio sguardo dalla Celeste Regina, perché la mia stessa forza Divina mi costringeva a fissarla.

Fissai l'altro sguardo in chi doveva fare e possedere la mia Volontà, erano due anelli congiunti in uno:
la Redenzione ed il Regno della mia Volontà Divina, inseparabili tutti e due.

La Redenzione doveva preparare, soffrire, fare; il regno del Fiat doveva compire e possedere, l'uno e l'altro di somma importanza, quindi alle elette a cui venivano affidate l'uno e l'altra, venivano fissati i miei sguardi perché c'era il loro la mia stessa Volontà che rapiva la mia pupilla.

Perché dunque temi se hai lo sguardo del tuo Gesù che sempre ti guarda, ti difende, ti protegge?
Se sapessi che significa essere guardato da me non temeresti più di nulla.
"

Onde dopo di ciò seguivo a pensare alla Divina Volontà ed il mio sempre amabile Gesù ha soggiunto:

"Figlia mia, quando la nostra Divinità formò la Creazione mise come materia prima in tutte le cose la Divina Volontà, e perciò tutte le cose ebbero la loro forma, solidità, ordine e bellezza, e tutto ciò che fa l'anima con questa materia prima della mia Volontà, scorrendo in Essa un atto vitale, dà a tutto ciò che fa la forma delle belle opere, tutte ordinate e solide, coll'impronta in ciascun opera della vita del Fiat Divino.

Invece chi non fa la mia Volontà e non la mette come materia prima nelle sue opere, forse farà molte cose, ma tutte disordinate, senza forma, senza bellezza, tutte sparpagliate, tanto che essa stessa non saprà raccapezzarle insieme.

Succederebbe come se uno volesse fare il pane senza dell'acqua, potrebbe avere forse molta farina, ma mancando l'acqua, mancherebbe la vita per poter formare il pane.

Un altro potrebbe avere molte pietre per fabbricare ma non ha la calce che riunisce e cementa le pietre insieme, quindi avrà un disordine di pietre ma mai un'abitazione.

Tali sono le opere senza la materia prima della mia Volontà, ingombrano solo, danno fastidio, disturbo, e se fanno qualche bene è apparente, se si toccano si trovano fragili e vuote d'ogni bene."